Con un piano di lavoro in legno massiccio, la natura entra in casa
Pannelli plastificati e piani di lavoro in pietra sono stati a lungo popolari nelle cucine moderne. Oggi la moda torna alle origini, orientandosi su materiali caldi come il legno, che creano un’atmosfera del tutto particolare. Ecco cosa tener presente quando si sceglie un piano di lavoro della cucina in legno massello.
Copyright: @entertheloft (studio di design)
Fotocrediti: @vertcreation
Costruttore: @behout interni e falegnameria
Designer: @entertheloft
Perché amiamo tanto il legno
Un piano di lavoro in legno massiccio non è adatto soltanto per stabili rustici o case signorili antiche, ma può valorizzare in un batter d’occhio anche una cucina moderna. Il legno, infatti, conferisce alla stanza un senso di calore e accoglienza. Chi sceglie un piano di lavoro in legno si porta a casa un pezzo di natura.
Ma attenzione: il legno resiste a graffi e tagli solo fino a un certo punto. Ed è un materiale sensibile anche al calore. Ciò significa che, sia per affettare che per spignattare, occorre usare sempre una base protettiva adeguata. ಌIl legno può essere rifinito con un impregnante a base di olio e cera: è costoso rispetto alle superfici di lavoro in acciaio inox o in pietra, ma ne vale la pena.
Perché? Perché un piano di lavoro in legno massello è naturale, sostenibile, antistatico e traspirante. Con la giusta cura, si può beneficiare a lungo di questo materiale ecologico. Pur adattandosi a ogni stile di cucina, il legno è sempre unico grazie alle varietà cromatiche e alle diverse venature.
Ecco le essenze più adatte per la cucina
In commercio sono disponibili piani di lavoro in legno massiccio, belli ma a volte molto costosi, ricavati da un unico pezzo di legno continuo. Un’alternativa più economica è costituita da piani di lavoro in legno massiccio ricavati da più tagli, il cui aspetto sarà unico e originale.
Sono soprattutto le essenze di legno duro poroso quali faggio, acero, frassino, ciliegio, noce e quercia a prestarsi particolarmente per la realizzazione di un piano di lavoro da cucina. Non sono invece indicati legnami morbidi di latifoglie e conifere come l'abete rosso e l'ontano, perché anche la più piccola disavventura in cucina lascerà irrimediabilmente il segno. Per chi cerca qualcosa di esotico, consigliamo un piano di lavoro in bambù o, se si dispone di un budget elevato, in mogano, iroko, teak, wengé o zebrano.
Con un'oliatura adeguata è possibile schiarire o scurire il legno prescelto. Le certificazioni ecologiche e i marchi ambientali come Blue Angel, PEFC o FSC garantiscono la provenienza del vostro piano di lavoro da risorse rinnovabili o da silvicolture sostenibili, nonché un’analoga lavorazione.
La manutenzione corretta del legno: come fare
Che si trovi nella cucina di una casa di campagna o in quella di un appartamento in centro città, un piano di lavoro in legno massello è sempre un oggetto naturale e vivo. Ma per garantire l’immutabilità del fascino unico di una superficie di lavoro in legno è necessaria una manutenzione regolare:
- Per prima cosa, spolverare a fondo il piano di lavoro prima di trattarlo (per esempio una volta la settimana) con olio speciale per legno.
- Rimuovere quanto prima lo sporco solubile in acqua con un panno umido e asciugare accuratamente le aree interessate.
- Se una macchia non sparisce, la si può carteggiare con una grana leggera, sempre nel senso della venatura.
- È inoltre consigliabile utilizzare sottopentola termoisolanti per pentole, tostapane e simili, in modo da non danneggiare il legno del piano di lavoro.
- Detersivi e creme abrasivi non vanno mai utilizzati sui piani di lavoro in legno massiccio.
- Se la lavastoviglie si trova direttamente sotto il piano di lavoro, non aprirla prima che si sia raffreddata per evitare il rigonfiamento del legno soprastante.
Ricapitolando, esistono molte buone ragioni per scegliere un piano di lavoro in legno massello. Seguendo i nostri consigli potrete godere a lungo del vostro piccolo pezzo di natura.